mercoledì 14 maggio 2008

Riscoprire Volterra - Gli Etruschi, memoria e risorsa del territorio

Entrando nella Città di Volterra dal Viale dei Ponti, il visitatore s'imbatte nei monumenti marmorei lasciati a memoria dei posteri: su due colonne troneggiano Giani bifronte a significare che le future generazioni, per progettare il proprio progresso, non possono dimenticare le loro origini, i loro avi, la loro storia.
E' con questo spirito che nello scorso Marzo siamo andati a filmare la Tomba Inghirami per fare un piccolo montaggio video da pubblicare su Volterra Television.
Questa bellissima tomba etrusca, oramai abbandonata dimora di ragni e pipistrelli, sconosciuta a molti volterrani, si trova nel centro della zona ospedaliera di Volterra, precisamente nell'angolo dell'ex-autofficina della USL 5 (angolo nord-est). Purtroppo le oltre 50 urne cinerarie rinvenute all'interno della Tomba Inghirami non sono custodite nel Museo Etrusco Guarnacci di Volterra, bensì nel Museo etrusco di Firenze....
Questa tomba è da sempre accessibile al pubblico, mentre nella stessa zona ne esistono altre, nei vari raparti ospedalieri, che sono chiuse alla visita.
A Volterra non sono stati fatti scavi sistematici, come avvenuto per Tarquinia ed altre necropoli etrusche; francamente crediamo che sia stata scoperta soltanto la 'punta dell'iceberg': non è pensabile infatti, che una delle più importanti Lucumonie etrusche avesse solo queste poche tombe, perlopiù di età ellenistica. Non ci risulta nemmeno la scoperta della tomba di un Lucumone, di un grande sacerdote, o di altre importanti personalità dell'epoca.
Quello che ci fa più male è che tutto è fermo: si pensa di rilanciare la Città di Volterra soprattutto con il turismo, ma niente di nuovo viene cercato e ciò che è stato rinvenuto, spesso è abbandonato all'incuria come la Tomba Inghirami e le altre poche tombe dei Marmini e di San Giusto.
Spronando alcuni esperti volterrani alla riapertura di campi scavo in grande stile, che porterebbero anche ulteriore attenzione alla nostra Città, un po' come è accaduto per Tarquinia con gli Etruschi o all'estero per i siti egizi, ci viene risposto che è meglio se quello che c'è da scoprire rimane sotterrato, "perchè forse così si conserva meglio, non avendo troppi fondi a disposizione per tutelarlo".... che grande ipocrisia! Ce lo hanno insegnato alcuni illustri volterrani come Enrico Fiumi che cosa vuol dire riscoprire Volterra, tener conto delle proprie origini, del proprio passato.
Dobbiamo aspettare forse un altro "Fiumi"?... Speriamo che tutto possa riattivarsi presto, per il bene nostro e di tutta Volterra; di una cosa siamo sicuri: quello che non viene fatto adesso da alcuni per "svariati motivi", sarà fatto senza dubbio domani da chi sarà più capace e lungimirante nel ricercare i tesori che oggi ci vengono negati.



Ci piace chiudere questo 'post' con ottimismo, riproponendo il bel video dell'amico Andrea Bocelli che canta a Lajatico con Laura Pausini. Nella sua canzone recita la bellissima frase "Vivere, non si può vivere senza passato..." che ben si ricollega a quanto abbiamo esposto. Andrea ci insegna che si può fare molto, partendo dalla provincia, da tante difficoltà personali, valorizzando al massimo le proprie capacità e le relazioni umane, ma soprattutto non scordandosi mai del proprio passato.